All you need is love. L’apertura dell’Apple Special Event è tutta per Steve Jobs, il suo amore per l’azienda, per le persone che ci lavorano e per la sua visione. Nella splendida cornice dello Steve Jobs Theatre, nuovo auditorium costruito nel nuovo campus di Apple, ribattezzata “astronave”, Tim Cook ha cominciato ricordando qual è la mission aziendale, ovvero cambiare il mondo attraverso prodotti tecnologici innovativi. Per farlo, però, l’azienda non può non essere inconsapevole del mondo in cui viviamo, e dunque l’apertura dedicata alle vittime dell’uragano Irma, insieme a un caloroso invito a donare, è sembrata opportuna e il clima di amore che un’intro doverosa e sicuramente apprezzabile, inserita in quella che è la presentazione del nuovo campus, interamente green ed ecosostenibile. Il concetto è quello di mettere il brand prima dei numeri, per una conferenza che antepone l’annuncio ripensamento degli spazi aziendali e degli store (in arrivo un nuovo spazio a Milano!) alle solite statistiche sul venduto, per un’operazione in linea con lo spirito storico dell’azienda.

Inutile dire che Apple, però, è i suoi prodotti, e l’evento di stasera aveva un solo grande obiettivo: presentare i nuovi iPhone, ovvero l’aggiornamento di iPhone 7 e il nuovo, (quasi), misterioso modello. I nuovi smartphone di Cupertino, di cui si conosceva già (quasi) tutto tranne il nome prima del keynote, si sono fatti attendere un’ora, ma non hanno deluso, e hanno riservato anche qualche novità.
iPhone 8

Due, come previsto i modelli, per un parco di dispositivi supportati che, per la prima volta nella storia di Apple arriverà a ben cinque modelli ben distribuiti per fasce di prezzo. La prima novità è il nome del primo dei due iPhone presentati oggi. Apple abbandona la generazione intermedia e passa, dopo un anno, da 7 a 8, ma, pur nascondendosi dietro la motivazione di un apparente cambio di design, in realtà iPhone 8 (e 8 Plus) è esattamente un aggiornamento di iPhone 7. Stesso form factor, praticamente stesse dimensioni (differenze di 0,1 mm in altezza, 0,2 mm di larghezza e spessore) e un peso leggermente superiore dato dall’unica, vera, grande novità: il retro in vetro, come iPhone 4 (per la gioia di chi fa cadere spesso il telefono, insomma), scintillante e bellissimo, per quanto obiettivamente fragile. Il motivo era abbastanza chiaro, ovvero il supporto della ricarica wireless, impossibile con il retro in alluminio. Insieme ad iPhone 8 arriverà infatti AirPower, base di ricarica ufficiale che supporta, come iPhone 8, lo standard Qi, quello più utilizzato (per intenderci, è lo stesso delle cover di Ikea) e dunque più compatibile con dispositivi di terze parti. In sostanza, anche l’iPhone potrà essere ricaricato poggiandolo sulla base posta sul comodino. Una soluzione a cui Apple arriva tardi, ma che era sicuramente richiesta a gran voce dagli utenti.

Le altre novità di iPhone 8 non sono da sottovalutare, ma rientrano nel logico aggiornamento dell’hardware, con un nuovo processore a 6 core, chiamato A11 Bionic, apparentemente più veloce del 70% rispetto ad A10 e in grado di utilizzare una rete neurale dedicata per migliorare le performance di calcolo. Nuova anche la fotocamera, o meglio, migliora la gestione via software di audio e video grazie a sensori aggiornati, in grado di analizzare costantemente il quadro per offrire regolazioni automatiche migliori. In assenza di confronti diretti, però, due le novità che fanno gola ai fotografi da smartphone: il nuovo flash quad-LED con Slow Sync (più preciso e naturale), e la nuova modalità Light Portrait disponibile solo su iPhone 8 Plus, ovvero una sorta di modalità scena all’interno del Portrait Mode, che sfrutta la coppia di nuovi sensori non solo per sfocare lo sfondo dietro il soggetto a fuoco, ma anche per controllare la luce, evidenziando il soggetto in primo piano e scurendo, fino a far scomparire nel buio totale, tutto ciò che è dietro. Impressionante nella demo sul palco, ma chiaramente da verificare nell’uso quotidiano. Per gli amanti dei video, invece, iPhone 8 consente di registrare video 4K fino a 60fps e gli amanti delle slow motion saranno felici di sapere che la registrazione a 240 fps è stata estesa fino ai 1080p, per una maggiore risoluzione e nitidezza in fase di rallenti. I prezzi? iPhone 8 (in tagli da 64 e 256 GB) sarà disponibile a partire da 839 euro, l’8 Plus (64GB e 256 GB) a partire da 949 euro, entrambi prenotabili a partire dal 15 settembre e in uscita il 22 dello stesso mese.
iPhone X

Inutile dire che il piatto forte della serata è stato lui, l’attesissimo primo iPhone a schermo intero. Si chiama iPhone X, secondo copione, ma non si pronuncia “ex”, ma proprio “ten”. Dieci, come gli anni di iPhone. Un nome che rompe la consecuzione del naming dello smartphone di Cupertino, per la seconda volta nella stessa serata, e che forse darà qualche grattacapo in futuro per i prossimi modelli, ma che resta affascinante. D’altronde è effettivamente l’iPhone più nuovo dai tempi del primo, talmente avanti concettualmente da sembrare quasi uno smartphone potenziale, più che attuale, e il prezzo, per certi versi, lo dimostra, con la versione da 64 GB venduta a 1189 euro e quella da 256 a 1359 euro. Prezzi altissimi, per uno smartphone che però è esteticamente splendido. In termini di design siamo dalle parti di 7 e 8, con un mix di vetro e alluminio elegante, presentato nelle sole colorazioni grigio siderale e argento, che mette in evidenza lo schermo da 5,8″ Super Retina, il primo pannello OLED su dispositivi portatili Apple, dalla risoluzione di 2436 x 1125 pixel a 458 ppi (la più alta mai raggiunta da iPhone), per una nitidezza senza precedenti e dall’ampia gamma cromatica. Eliminando qualsiasi forma di cornice il risultato è quello di avere un campo visivo simile a quello di iPhone 8 Plus ma con dimensioni leggermente superiori a quelle di iPhone 8, in un mix di praticità e visibilità. Se l’hardware è assolutamente comparabile a quello di iPhone 8 (solo la batteria è migliore, con due ore di durata supplementari), con lo stesso processore ad alimentarne le operazioni, iPhone X è destinato a cambiare radicalmente le abitudini degli utenti Apple attraverso la scomparsa del tasto home, non implementato neanche in forma virtuale, e soprattutto del Touch ID, impossibile da industrializzare e implementare a costi accessibili (benché ne esista già un brevetto). Dunque, per tornare alla home bisognerà scorrere il dito dal basso verso l’alto (swipe) in un movimento fluido, mentre interrompendo lo stesso gesto si accede al pannello del multitasking. Alternativamente, è possibile tenere premuto il tasto laterale (quello di blocco) per accedere a Siri e chiederele di visualizzare la home. Nuova anche la gesture per cambiare velocemente App, visto che sarà possibile effettuare uno swipe laterale nella parte bassa dello schermo per spostarsi tra le applicazioni aperte. Cambia posizione anche il centro di controllo, adesso richiamabile con uno swipe dall’alto verso il basso, mentre non è stato mostrato come accedere alla schermata di notifiche e ricerca. Destabilizzante, di certo, ma anche un modo nuovo per interagire con uno smartphone in grado di riconoscerci con uno sguardo.

Face ID, infatti, è la tecnologia che sostituisce Touch ID, ed è davvero, almeno sulla carta, qualcosa di potenzialmente rivoluzionario. Nell’unico alloggiamento frontale non coperto dallo schermo, infatti, sono presenti una serie di sensori: profondità, luce ambientale, proiettore, oltre ovviamente alla fotocamera standard da 7 MP e quella infrarossi. Tutti insieme permettono allo smartphone di riconoscerci attraverso la tecnologia TrueDepth, in grado di proiettare una rete di oltre 30mila punti sul nostro viso e coglierne l’unicità, apparentemente in qualsiasi condizione. Non è ancora chiaro se, come con il Touch ID con le diverse dita, sarà possibile impostare alcuni preset di look (con cappello, occhiali, sciarpa), ma la promessa di Apple è quella di un riconoscimento immediato per sbloccare lo smartphone, e utilizzare gli stessi servizi connessi al protocollo di sicurezza con le impronte digitali, che saranno immediatamente compatibili con il nuovo standard. L’altra applicazione per Face ID, al momento, è quella delle Animoji, ovvero delle emoticon in 3D in grado di assumere le nostre espressioni in tempo reale, da inviare agli amici sotto forma di smiley o di video registrato. Chiaramente, abbonderanno le applicazioni per i filtri in stile Snapchat e Facebook che mascherano il viso, e tutto sommato il momento in cui l’ottimo Craig Federighi ha parlato assumendo la forma della poop emoticon è stato quello più basso di tutta la presentazione, insieme a quello in cui Face ID ci ha messo un attimo di troppo a riconoscerlo. Ironia a parte, Face ID è una tecnologia davvero potente, ma al momento averla solo a disposizione per sbloccare il telefono e inviare emoticon personalizzate sembra quasi un spreco. Tra le altre novità di iPhone X c’è, chiaramente, quella di una fotocamera frontale che eredita i benefici di avere un sensore di profondità accanto, e dunque arriva la modalità Ritratto anche per i selfie, con tanto di Portrait Light come iPhone 8. Proprio come l’altro modello presentato, anche iPhone X supporta la ricarica Qi e, di fatto, rappresenta il modello davvero top-gamma della linea Apple. Sarà disponibile a partire dal 3 novembre, ma le prenotazioni partiranno dal 27 ottobre. Prima di passare a tutto il resto, ecco un agile recap delle differenze tra 7, 8 e X direttamente dal sito di Apple, già aggiornato con tutti i dispositivi.

REALTÀ AUMENTATA
Discorso a parte per la realtà aumentata: la scelta di Apple di presentare le nuove App su iPhone 8 significa, di fatto, che tutta la famiglia iPhone potrà godere delle meraviglie della realtà aumentata, ma gli usi pratici sono ancora soltando suggeriti e non dimostrati: bella l’idea di poter avere informazioni in tempo reale su atleti in campo durante una partita inquadrandoli con la fotocamera, ancora meglio puntare lo smartphone al cielo e avere la guida al cielo stellato in tempo reale, ma l’unica live demo sul palco è stata quello del gioco The Machines di Directive Games, che proietta virtualmente sul tavolo di casa uno scenario che possiamo esplorare muovendo fisicamente lo schermo, dove sono disposte diverse armate con cui possiamo interagire. Impressionante la grafica mossa dal motore grafico Unreal Engine 4, ma qual è il valore aggiunto della realtà virtuale su un titolo del genere? Probabilmente nessuno, se non mostrare il potenziale di un AR Kit che resta spaventosamente alto, ma di cui vorremmo vedere un uso più concreto, o anche più originali del classico boardgame strategico che si sviluppa nel nostro salotto.
APPLE WATCH SERIES 3

C’è spazio però anche per l’Apple Watch, presentato come l’orologio più venduto al mondo e, forse in maniera troppo ottimistica, come strumento in grado di cambiare la vita degli utenti. Nuove caratteristiche per la terza serie dello smartwatch, tra cui l’interessante analisi costante del battito cardiaco, adesso sempre i sovrimpressione con statistiche aggiuntive sulle variazioni e il recupero dopo lo sforzo, con lo smarwatch in grado di capire se c’è un eccessivo lavoro del cuore in assenza di attività fisica. La vera novità del nuovo modello è però la versione Cellular, inizialmente purtroppo non disponibile in Italia, che rende Apple Watch totalmente indipendente dall’iPhone, in grado di garantire sempre tutto l’accesso all’universo Apple e soprattutto effettuare anche chiamate. Come ci riesce? Attraverso un chip che emula la SIM, utilizzandone i dati senza dover essere fisicamente presente all’interno del dispositivo. Una tecnologia, questa, importantissima, che una volta autorizzata dai carrier di tutto il mondo potrà essere utilizzata anche per i tablet e, perché no, per i futuri smartphone. Dal punto di vista delle prestazioni, il nuovo Apple Watch migliora tutto, con più potenza ed efficienza grazie a watchOS 4. Non mancano nuovi cinturini e neanche la versione non Cellular, che sarà disponibile immediatamente anche nel nostro paese. I prezzi? Interessanti, visto che il modello base parte da 379 euro. Negli States, il Cellular parte da 399 dollari, che fa ipotizzare un prezzo italiano, se mai arriverà da noi, di 429 euro circa. Anche in questo caso, la disponibilità è a partire dal 22 settembre con ordini aperti il 15.
APPLE TV

Arriva anche la nuova Apple TV, con il supporto ai contenuti in 4K e HDR e due processori A10 X, che consentono la gestione dei flussi in altissima risoluzione. Immediatamente disponibili, ovviamente, i film dal catalogo di iTunes, con prezzi uguali per le versioni 1080p e 4K, e al lancio anche l’App di Netflix sarà immediatamente supportata, mentre arriverà in seguito quella di Amazon Prime Video. Belle le integrazioni con la TV via cavo, ma si tratta di servizi specifici per alcune nazioni, ma non per l’Italia. In chiusura è stato presentato Sky, nuovo gioco di thatgamecompany, studio di sviluppo conosciuto per il celeberrimo Journey, esclusiva PS3 e PS4, un titolo poetico che racconta di un viaggio in una terra sconosciuta. Sky unisce la sensibilità per il viaggio al concetto di multiplayer collaborativo, e sembra la summa di tutto quello che lo studio di Jenova Chen ha fatto finora, ovvero titoli semplici da giocare, per tutta la famiglia, e in grado di comunicare in maniera empatica con gli utenti. Arriverà su Apple TV, ma potrà essere giocato anche su iPad.