C’era un ragazzo… su Facebook! YouTech intervista Gianni Morandi
Il cantautore più social d'Italia si racconta, tra nuovo disco, carriera e quel milione di fan su Facebook. Ma guai a nominargli i selfie!
Gianni Morandi è il ragazzo che andava a cento all’ora. E, a settant’anni tondi tondi, vanta tuttora la verve di uno che da quella macchina in corsa non ha la minima intenzione di scendere. Ma Gianni Morandi non sarebbe quello che è oggi senza i suoi cinquantadue anni di carriera nel mondo delle sette note. Proprio per questo ha deciso di celebrarli con un doppio disco, Autoscatto 7.0, che contiene venti delle sue canzoni più belle e indimenticabili. Da Fatti mandare dalla mamma a Solo insieme saremo felici, la tracklist dell’album promette di fare la gioia delle nonne come dei nipoti e questo anche perché sono stati proprio loro, i suoi fan, a scegliere la scaletta dei cd tramite Facebook.
Sì, perché Gianni Morandi ha una pagina sul social di Zuckerberg che conta oltre un milione e centomila seguaci adoranti, pronti a seguirlo in ogni tappa della sua vita quotidiana che racconta dettagliatamente attraverso stati, canzoni e, soprattutto, autoscatti. In barba a chi, di quando in quando, osa prenderlo in giro per la sua incessante attività social, Gianni Morandi è, senza dubbio alcuno, il re del Facebook all’italiana, anche grazie ad una buona dose di autoironia. E adesso vi raccontiamo la storia del come e del perché il re di Facebook odi tanto i “selfie”, pur regalandosene almeno uno al giorno. Masochismo, strategia di marketing social? La risposta è molto più elegante di quanto possiate immaginare. Ma, del resto, stiamo parlando del re.
Gianni Morandi, mi perdoni, ma a Gianni Morandi si dà del tu, del lei o del voi?
«A Gianni Morandi si dà del tu, figuriamoci. Ma che domande!».
Ecco, ho già toppato con la prima. Cercherò di migliorare chiedendoti del nuovo disco, il tuo greatest hits, Autoscatto 7.0. Se già 2.0 indica, nel linguaggio di Internet, un’evoluzione, questo titolo ci mette davanti a un semplice dato di fatto: Gianni Morandi è oltre il 2.0, Gianni Morandi è più avanti di tutti…
«Ma no, grazie ma non penso proprio che sia così. Questo album nasce nel momento in cui ho pensato di fare un’istantanea di quello che sono oggi. Ma per farlo, non potevo prescindere da ciò che sono stato in passato, musicalmente parlando e non solo. 7.0 si riferisce alla mia età, settant’anni. Non ho voluto mettere la cifra per intero nel titolo del disco perché forse avevo paura di fare i conti con gli anni che ho, in un certo senso. Oggi sono un settantenne come lo sono molti amici, tra colleghi, giornalisti e fan della prima ora che hanno vissuto questo mio viaggio dall’inizio. Non dico che siamo tutti rottamati ma poco ci manca, eh?».
L’ultimo problema che si può porre Gianni Morandi è quello della rottamazione, figuriamoci. Anche solo per il numero sterminato di fan che ti seguono su Facebook. E c’è il loro zampino in Autoscatto 7.0, giusto?
«Sì, per la costruzione della scaletta del disco, mi sono fatto aiutare da tutti i miei fan su Facebook. Ho chiesto loro: “Ditemi quali sono le venti canzoni più significative della mia carriera”. E mi sono arrivate tantissime segnalazioni. I brani più votati sono entrati a far parte dell’album».
Qual è la canzone più votata su Facebook? Coincide anche con la tua preferita?
«Quella che hanno votato di più è Uno su mille, ha avuto un enorme margine di vantaggio rispetto alle altre. Forse perché l’Italia sta attraversando un momento di difficoltà tra la crisi e tutto il resto e il testo di quella canzone, quel “Se sei a terra, non strisciare mai” è ciò che chi è in difficoltà ha bisogno di sentirsi dire. Pensa che Mogol quando sentì per la prima volta Uno su Mille esclamò: “Sarà un disastro! Devi piantarla di urlare nei ritornelli!”. E invece è stato uno dei miei più grandi successi. Comunque, tornando alla tua domanda, il brano del mio repertorio con cui mi identifico maggiormente è C’era un ragazzo. Ma contando che nel corso della mia carriera avrò inciso almeno seicento canzoni, qualche titolo è inevitabilmente rimasto fuori da Autoscatto 7.0…».
Dici che la scaletta sarebbe venuta diversamente se l’avessi pensata “da solo”?
«Sì, sarebbe stata leggermente diversa se l’avessi fatta tutta io, ma ho voluto assecondare i gusti del pubblico che, naturalmente, ha sempre ragione. Poi ho aggiunto qualche inedito come due brani scritti da Cesare Cremonini (Amor Mio e Lascia il sole, ndr) e Io ci sono. Quest’ultima è una canzone d’amore ma nel ritornello dice: “Finché tu lo vorrai, io ci sono” e per me è proprio così anche dal punto di vista professionale: finché c’è gente che mi viene a vedere ai concerti o che mi cerca su Facebook, io ci sono. Come c’è Charles Aznavour che, a 92 anni, canta ancora per il suo pubblico…».
E pensa che anche Aznavour ha un milione di fan su Facebook, proprio come te. Però lui posta solo interviste, date del tour e link che rimandano al suo lavoro in generale…
«Sì, infatti lui è l’ultranovantenne che ancora canta, io il settantenne che pela le patate su Facebook! (ride, N.d.R.) No, è davvero una battuta. Mi diverto sempre tanto. Anche quando mi prendono in giro».
Ecco, ormai stiamo entrando in argomento: qual è il punto di forza principale di Gianni Morandi su Facebook?
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